Quattro a zero è quattro a zero, direbbe Lino Banfi nelle vesti di Oronzo Canà. Un risultato netto che lascia pochissimo spazio ai “se” e ai “ma”, soprattutto per chi dovesse leggere il risultato senza aver visto Inter – Lecce. Una sconfitta che, osservata da una prospettiva molto ravvicinata, potrebbe portare a pensare che forse i pronostici che davano il Lecce per retrocesso già ad agosto, avevano ragione. Eppure, a volte, certe sconfitte sono vaccini capaci di proteggerti da fallimenti più drastici. Lo scorso anno un altro 4-0, con il Genoa del bomber Piatek autore di tutte e quattro le marcature, fu la puntura che servì a darci la giusta dimensione dell’impegno che avremmo dovuto affrontare. Era l’11 agosto e davanti a noi vi era la scalata della serie B, la cui vetta per il Lecce sarebbe dovuta essere una tranquilla salvezza. Dopo un anno e due settimane quella scalata ha portato i giallorossi molto più in alto, Falco con la sua dieci dietro le spalle ha potuto fare sfoggio della sua tecnica nella scala del calcio contro un Inter stellare allestita per il tecnico leccese Antonio Conte. È vero, contro il Genoa si trattava di Coppa Italia, mentre con l’Inter si è trattato di campionato; ma, oggettivamente, il campionato del Lecce inizierà domenica prossima in casa contro il Verona. La partita contro l’Inter poteva essere presa come una sorta di “bentornato” nella massima serie, accolti nel palcoscenico più prestigioso del nostro calcio. Il risultato sarebbe stato secondario a prescindere: una vittoria contro i nerazzuri non avrebbe portato il Lecce a lottare per lo scudetto! Qualora fosse arrivata, la vittoria sarebbe stata una succulenta mela che avrebbe rischiato di essere avvelenata, distogliendo lo sguardo dalle insidie che la massima serie porta in dote. La differenza tra A e B è abissale: i ritmi del gioco, l’atleticità dei calciatori in campo, la possibilità del commettere errori senza essere puniti, sono tutti elementi che vanno fatti propri in tempo utile per non farli diventare le cause di un fallimento sportivo. Perdere 4-0 contro l’Inter nonostante una buonissima partita servirà ai vari Petriccione, Calderoni, La Mantia e compagni a capire che la serie A è spietata e non ti da il tempo di capirla. Una puntura di un vaccino molto forte, che sicuramente richiederà dei richiami durante la stagione, ma che, certamente, Liverani avrà fatto metabolizzare ai suoi. Domenica si giocherà in un Via del Mare tirato a lucido, domenica inizierà il campionato del Lecce contro il Verona, con la speranza che il vaccino abbia iniziato a fare il suo effetto e che la scalata verso la salvezza possa iniziare.

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