Il mercato è finito. Per il Lecce è stata una corsa velocissima per il riarmo di una squadra che ha ceduto elementi come Hjulmand e Di Francesco, solo per citarne alcuni. Una operazione quella di Hjulmand che ha dato sostegno alle casse del club rinunciando alla stoffa del capitano, il quale, ha mostrato alla piazza di essere un giocatore fedele alla squadra, una bandiera se vogliamo, dato che è stato autore e protagonista negli anni di una serie b, una promozione e una salvezza che è valsa oro per il tifo e per la società. I rumors sulla sua cessione parlavano delle italiane Roma e Milan e dell’inglese Nottingham Forest, ma alla fine è il Portogallo a chiamare il danese nei colori verde e bianco presso lo Sporting Lisbona. Gli auguriamo il meglio. Veniamo ad Umtiti. Dai tempi di Mazinho e di Pasculli il Lecce non abbracciava nella squadra un campione del mondo. Nel 2018 si è laureato campione e nel 2022 è entrato nelle fila del club salentino. Infortunato da 2 anni ritorna in campo, con una clausola tutta particolare, si rende da subito un elemento chiave del gioco di mister Baroni, con la tecnica di chi ha giocato nelle grandi del calcio Europeo e di un membro di una nazionale ad alti livelli. Breve ma intensissimo e date le prerogative della clausola la permanenza di Sam Umtiti era da escludere per la stagione 23/24. Ad oggi si trova al Lille. Umtiti rimane nel cuore e nella storia. Ceesay. L’oblungo numero 77 gambiano ci lascia e viene annoverato alla lista di giocatori comprati in Europa in questo periodo di febbre Saudita, viene venduto al Damac, squadra di medio-bassa classifica della Saudi Pro League, per 10milioni. Assan Ceesay dimostrò da subito con un gol di precisione alla prima contro l’Inter e poi successivamente contro Salernitana e Atalanta con uno spettacolare gol da fuori area. Purtroppo non ci potremmo più avvalere del suo senso del sacrificio e guizzo da Punta. Colombo. Il bimbo d’oro che ci consegna la salvezza a Monza a pochi passi da casa sua e da Milanello che ce lo aveva dato in prestito per farsi le ossa, prima che papà Milan lo chiamasse a se, per poi diventare fatalmente il 9 della formazione brianzola già citata. Ma il presidente Saverio Sticchi Damiani e il signor Pantaleo Corvino esaudiscono i bisogni della squadra. D’Aversa. Mister Baroni finisce il suo mandato, lotta per una grande promozione nella stagione 21/22 e per una altrettanto grande conquista della salvezza dell’anno scorso. Ma ora è il turno di mister D’Aversa che entra a Lecce con la fama dell’allenatore fumantino e particolare nei modi e negli schemi. Si dimostra nelle prime due di campionato un abile stratega che diverte e vince. Ad oggi non potremmo desiderare altro. Almqvist. Numero 7 svedese in prestito dal Rostov, primo acquisto eseguito nelle fasi iniziali del calciomercato. Ha già dimostrato di esserci e di essere particolarmente scomodo per l’avversario, ha già due gol all’attivo in tre competizioni con prestazioni eccellenti, escludendo le amichevoli. Centrocampista laterale destro per natura, adattato all’ala destra, riesce comunque a fare la differenza. Rafia. Preso dal Pescara, una creatura formata per buona parte dal perfezionista Zdenek Zeman. Indossa la numero 8 e onora l’area di centro campo della sua imponenza fisica e un gol all’attivo nell’ultima partita al Franchi. Dorgu. Campione d’Italia primavera1 con il Lecce passa in prima squadra e stupisce per prestanza fisica, abilità difensive, velocità e inserimenti in area di rigore avversaria. Falcone. Il ritorno del figliol prodigo, attesissimo il suo ritorno fra i pali dopo una grandissima stagione in Salento. Tornò alla Sampdoria per poi essere acquistato dalla società Giallorossa Ramadani. Centrocampista centrale della nazionale albanese sa essere un ottimo impostatore ed interdittore d’azione. Potrebbe essere un ottimo sostituto di capitan Hjulmand.Kaba. Giocatore della Ligue 2 nel Valenciennes arriva a Lecce per dare un grosso sostegno a centrocampo e dimostra già di essere utile in tutte le zone del campo.Krstovic. Uno degli acquisti più sentiti. 6milioni di euro per averlo. Un fenomeno. Imposta azione, imponente fisicamente, segna di testa, in rovesciata, da fuori area, potente e preciso. Un vero numero 9. Il montenegrino Nikola Krstovic che al secondo pallone toccato in giallorosso segna in gran stile gestendo un’azione intera.Faticanti. Lupacchiotto della Roma, campionissimo già in primavera con i giallorossi capitolini, vicecampione del mondo e campione d’Europa con gli azzurrini come loro capitano. Può essere un grande aiuto per le fila giallorosseOudin. Come Falcone, si torna sempre dove si è stati bene. Un giocatore che ha dimostrato tutto nelle ultime fasi del campionato 22/23, che ha segnato quando serviva alla causa comune della salvezza, ottimo regista sulla trequarti ed elegante. Touba. Dalle sue prestazioni si intuisce sia un giocatore con più doti nonostante il ruolo di difensore che pare faccia egregiamente insieme all’attacco, interdizione a centrocampo, piede adatto alla rete e assist. Può essere decisivo insieme all’istituzione che rappresenta Baschirotto. Piccoli. Sulle pagine internet si parla di lui come calciatore simile a un certo Bobo Vieri e come modelli di ispirazione a Zapata e Mario Mandzukic. Paragoni che danno sicuramente non pochi pensieri al giovane, che ad oggi è in prestito nel Salento dopo Verona, Empoli, Genoa e Spezia da casa Atalanta. Grandi aspettative per il secondo centravanti in rosa che ha già segnato il suo nome sul tabellino dei marcatori contro big del campionato come Roma, Napoli, Inter e anche mamma Atalanta.(mario claudio de marco)