Formazioni ufficiali.

Milan (4-2-3-1) Maignan, Calabria, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez, Reijnders, Adli’, Chukwueze, Pulisic, Leao, Giroud.All. Stefano Pioli

Lecce (4-3-3) Falcone, Venuti, Pongracic, Baschirotto, Blin, Gallo, Ramadani, Banda, Gonzalez, Dorgu, Krstovic. All. Luca Gotti

Batte il sole sul rettangolo verde di San Siro. Un Milan che vuole a tutti i costi mantenere il secondo posto, contro un Lecce, reduce da una buona prova contro la Roma e bisognoso di punti per allontanare sempre più la zona della retrocessione.

La prima occasione e’ tutta salentina, Gonzalez dopo appena 3′ di gioco sfiora il gol.

Al 7′ arriva la prima rete firmata da Cristin Pulisic, rossoneri in vantaggio 1a 0. Il Lecce ha difficoltà nel ripartire e al 20′ arriva il raddoppio del Milan con colpo di testa di Giroud.

Al 29′ Lecce sfortunato Gonzalez non realizza per questione di pochissimi centimetri.

Al 34′ giallo per Krstovic.

Al 44′ Rosso diretto per il montenegrino Krstovic, ai danni di Chukwueze, gli affonda una gamba altissima colpendolo alla spalla. Non sembra da rosso ma il var non viene interpellato.

Termina la prima frazione di gioco con 4′ di recupero.

Inizio secondo tempo, doppio cambio nel Lecce, entrano Almqvist e Piccoli per Banda e Gonzalez. All’11’ arriva il terzo gol dei rossoneri con Leao, ma le circostanze sono davvero da rivedere. Pochi attimi prima infatti, in area avversaria, Almqvist era stato atterrato da Theo Hernandez, con una ginocchiata sulla testa. L’arbitro Massimi, invece di interrompere immediatamente il gioco, ha lasciato proseguire permettendo cosi a Leao di segnare.

Al 17′ il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani disgustato dall’arbitraggio lascia San Siro. Al 30′ occasione per il Lecce con Almqvist, para Maignan.

Poche altre chance per entrambe le squadre, ma il risultato rimane cristallizzato sul 3 a 0.

Partita complicata per un Lecce palesemente messo un difficoltà da un arbitraggio scandaloso. Il risultato finale ci sta tutto contro un Milan di gran lunga più forte. Peccato però, che il Signor Massimi, abbia diretto la partita con qualche pecca di troppo o forse “di parte”.

Di Maria Taccogna