Mi è capitato di dover più volte spiegare le emozioni che provo quando vado allo stadio per vedere il Lecce. Spesso, mi osservate esterrefatti ed increduli perché magari dopo una giornata lavorativamente impegnativa non rinuncio a quei 90 minuti di tachicardia mista a principi di infarti salvati in extremis. A volte, potrei darvi pure ragione…e onestamente me lo chiedo pure io. Poi però, arrivano giornate come quella di ieri. Ed è tutta lì la mia risposta, non trovo altre parole da aggiungere. Quando si ama intensamente, quando senti il cuore che pulsa all’impazzata fuori dal petto, quando senti i brividi solo nel vedere in campo quei colori che sono lo specchio di un popolo leccese che ci crede e che non molla mai, tutto trova un senso, quello giusto. Tutti i nostri sacrifici sono ripagati, ed ogni anno tra pensieri altalenanti misti al pessimismo, tra “castime varie” e implorazioni verso ogni tipo di figura sacra, nessuna esclusa, (perché noi siamo gente di cuore) continuiamo a tifare per quella maglia e quei colori.
Ieri è stata una serata che ripaga di tutto. Abbiamo conquistato la terza salvezza, il prossimo anno giocheremo di nuovo in serie A. Ma quanto è bello dire che il Lecce giochera’ ancora in serie A?
Sono emozionata, vorrei aggiungere tanto altro, ma se lo facessi non sarebbe mai troppo esaustivo per tutte quelle persone che non possono comprendere e partecipare alla felicità che sto provando ora. Il Lecce si può solo amare…e oggi, sono ancora più convinta di quello che dice il mio Presidente Saverio Sticchi Damiani “se tifi Lecce, tifi Lecce e basta”.

di Maria Taccogna