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In questi giorni è difficile parlare di calcio in termini di gioia, di festa, di cori e tifo per i colori della nostra squadra del cuore. Credo però, altresì, che mai come adesso ne possiamo andare fieri.
Hanno provato ad offenderli, a calpestarli questi nostri colori e non siamo stati a guardare di fronte alla minaccia di una sconfitta a tavolino e un -1 di malus. Il mesto silenzio lo abbiamo riservato al lutto per il nostro fisioterapista Graziano. Ma appare evidente che nessuno, là fuori, abbia considerato il coraggio e la dignità infinita di una società come l’U.S. Lecce, la dignità e la forza di giovani giocatori e di tutti i tifosi del Lecce. Quei colori li hanno protetti, con la convinzione solo di chi li ama, contro chi non ha dimostrato rispetto per i nostri valori fondamentali, rispetto per il dolore di una famiglia, quella di Graziano Fiorita in primis e quella del Lecce. Nessun Valore – Nessun Colore – e non è importato più a nessuno della classifica, se ci salviamo o no. “Pensa allu sdegnu e te passa l’Amore”, recita un antico proverbio salentino e non puoi farti calpestare per l’amore di uno sport, men che meno dinnanzi alla morte. Abbiamo perso una grande persona e non solo fisicamente, Graziano Fiorita, una persona con una propria storia intoccabile e paradossalmente però è riuscito a unire tutti, facendoci vincere in campo una partita ben più importante, quella della dignità. Non importa cosa faranno gli altri, importa che abbiamo, noi sì, una dignità grande, immensa, che non facciamo toccare da nessuno con le mani sporche. Importa che siamo tutti dalla stessa parte. Quella dell’umanità, del decoro, della compostezza, della civiltà, dello sport, della passione e della solidarietà. Oggi non sono parole, ma fatti inconfutabili. Siamo tutti dalla parte del nostro Salento, della nostra gente, della famiglia di Graziano, della famiglia del Lecce e dalla parte dei colori della nostra maglia. Tutti.
Abbiamo assistito a una grande lezione di vita impartita dalla più piccola delle uniche due società del Sud presenti nel campionato di calcio italiano. Resto ferma nella convinzione che altre presidenze, altre società, dirigenze e squadre non sarebbero state capaci di cotanto coraggio e forse neanche ne hanno bisogno perché figlie predilette di “un Dio maggiore” , ma sono certa che dell’U.S. Lecce e di quel che è accaduto se ne parlerà ancora a lungo.
Oggi l’unica cosa che conta è che sentiamo tutti nel profondo la mancanza di Graziano e sabato contro il Napoli non sarà facile scendere in campo a casa per l’assistenza sanitaria, sedersi nell’area medica insieme allo staff, vicino a quella sua seduta vuota e non vedere il grande Graziano accanto al dottor Congedo. Come faremo ancora non lo so, ma di una cosa sono certa: non ci mancherà il coraggio, la determinazione di stare dalla parte giusta… di quell’umanità che da 160 anni è il primo principio di Croce Rossa e che tutti, indistintamente tutti, hanno saputo onorare in modo esemplare insieme ai colori della maglia giallorossa che mai sarà senza valori.


Mimma Antonaci – delegata Croce Rossa Italiana Lecce

Anche Cosimo Caragiuli, Vicepresidente Leverano Giallorossa ricorda Graziano

Mi è stata concessa l’opportunità di condividere un pensiero in quella che, per tutto il mondo Lecce, è forse la settimana più dolorosa, ma anche la più intensa e commovente. La scomparsa di Graziano Fiorita non ha colpito solo chi lo conosceva da vicino, ma ha scosso profondamente un’intera comunità calcistica, che oggi si scopre più unita che mai.

Graziano è diventato l’amico di tutti, il volto buono e instancabile di un Lecce che non si limita al campo, ma che vive ogni giorno nei cuori di chi lo segue, di chi ne condivide i valori e la passione. In questa settimana, l’Italia intera ha imparato a conoscere e amare quell’energia silenziosa che rendeva speciale il nostro preparatore atletico. E quando diciamo “nostro”, lo facciamo con convinzione: Graziano apparteneva a tutti noi.

È per questo che, pur lasciando l’amaro in bocca, anche la tanto discussa decisione della Lega Serie A va letta in un’ottica diversa. Ha generato un’onda emotiva che ha travolto il silenzio e dato voce a un ricordo indelebile. Ha fatto parlare del Lecce, ma soprattutto di un uomo che ha lasciato il segno.

In questi giorni, società e tifosi hanno dimostrato, ancora una volta, che Lecce è davvero da Serie A. Una dignità, una compattezza e un senso di appartenenza che si riflettono ovunque, anche nei piccoli centri, dove il tifo si fa famiglia e i colori giallorossi scaldano le piazze. Come succede anche a Leverano, dove un piccolo ma appassionato club tiene viva la fiamma di un amore che non conosce confini.

Graziano, oggi più che mai, è parte della nostra storia. E noi, con rispetto e gratitudine, continueremo a ricordarlo come merita: con il cuore.

di Maria Taccogna