Damiana Patrimia 28/05/2018

NARDÓ (LECCE) – Artisti che dipingono sulle botti, concerti jazz e tanto turismo:
anche la 26^ edizione di “Cantine aperte” è stata un successo in Puglia.
Quest’anno, nel Salento, l’azienda vinicola “Schola Sarmenti” di Nardó è stata in
grado di offrire un connubio sensazionale tra enogastronomia, musica e arte,
tramite delle visite guidate bilingue, per turisti e non. Creativi il “body painting” e i
disegni dipinti dal vivo sulle botti di vino dalle artiste Maria Grazia de Vitis e Maria
Bene.
A occhio nudo è stato possibile accorgersi di quanta richiesta vi sia stata per il vino
rosato: sul bancone il vino rosso passava in secondo piano.

Secondo Alessandro Calabrese (socio di “Schola Sarmenti”, insieme al proprietario
Lorenzo Marra), il rosato è il vino che va per la maggiore in questo periodo, nel
Salento: << Forti di questa consapevolezza, noi presentiamo due rosati di
negroamaro, con caratteristiche simili: uno (“Opra”) viene ottenuto da vigneti di
circa cinquant’anni di età, mentre l’altro viene estrapolato da alberelli che hanno
un ventennio. Ma si tratta anche di vini che fanno gola agli operatori esteri. Ed è
una riscoperta, questa: la nostra è una terra che da sempre produce vini rosati dal
negroamaro. Finora il mercato era molto più ristretto, ma da un paio d’anni, anche
grazie all’aiuto di fiere internazionali, cui abbiamo aderito e da cui siamo stati
apprezzati (“in primis” in Giappone, ma anche negli Stati Uniti) c’è questa
avvincente riscoperta del vino rosato: è incredibile come da quest’uva nera si
riesca a trarre fuori un vino così raffinato e aristocratico>>.

È possibile quindi immaginare una moda anche nella richiesta dei vini: c’è stato un
periodo in cui si è registrata una forte impennata sui bianchi barricati, ma a livello
nazionale ora c’è la tendenza al rosé, soprattutto nei giovani. Da noi può essere
una moda, ma all’estero è ancora una presa di coscienza, un accostamento
culturale, rispetto alla restante gamma di vini. Insomma, un vino fresco che va
bene sulla nostra cucina, dal piatto di crostacei e pepe alle più tipiche orecchiette
al sugo con i pomodorini soleggiati.

La due giorni si è conclusa ieri, in un lieto momento di degustazione di vini
accompagnato dalle note raffinate della band jazzista “Vudz”, con il loro “Balkan
Trip”.